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La storia del Quadrifoglio Verde Alfa Romeo

Aggiornamento: 17 giu 2022

Simbolo ormai distintivo del marchio, appartenente a quelle Alfa Romeo nate per far venire il brivido sulla schiena, insomma quello disegnato sulle Alfa Romeo più sportive e veloci.

La storia del Quadrifoglio verde inizia negli anni 20, all’epoca la squadra corse Alfa Romeo poteva contare su quattro piloti ufficiali: Ascari, Masetti, un tale Enzo Ferrari (si, il fondatore della più prestigiosa casa di automobili sportive al mondo) e Ugo Sivocci.

E’ proprio con quest’ultimo che nacque la leggenda del quadrifoglio.

Ugo Sivocci era un pilota di talento che però non aveva mai vinto molto, insomma un “eterno secondo”, gareggiava con il numero 13 ed era incredibilmente superstizioso.

In occasione della Targa Florio del 1923, all’epoca la corsa automobilistica più prestigiosa del mondo l’Alfa Romeo decise di schierare le sue Alfa RL con i suoi quattro piloti ufficiali. Ancora non aveva mai vinto una gara di livello internazionale, cosi le speranze erano davvero alte.

Proprio in occasione di quella gara Sivocci fece dipingere dai suoi meccanici un quadrifoglio verde all’interno di un quadrato bianco sul cofano della vettura. Il suo simbolo portafortuna.

Quella corsa fu dominata da Ascari, con Sivocci costretto ad inseguire, ma proprio agli ultimi metri prima della fine della corsa l’Alfa Romeo di Ascari si fermò per un problema tecnico e Ugo Sivocci andò a vincere la prima corsa di livello internazionale con la sua Alfa RL ed il suo quadrifoglio verde! Un risultato storico ed importantissimo ancora oggi per Alfa Romeo.

Il Quadrifoglio verde li portò fortuna!



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Qualche settimana più tardi, Sivocci scese in pista sul circuito di Monza per le libere del GP d’Europa, ma con il numero di gara 17.

Era l’8 settembre del 1923. Ma in quell’occasione i suoi meccanici non fecero in tempo a dipingere il quadrifoglio sulla vettura, Sivocci uscì di pista e morì tragicamente.


Da quel giorno il numero 17 venne ritirato dalle corse, e per volere dei suoi compagni di squadra il quadrifoglio divenne il simbolo portafortuna di tutte le Alfa Romeo da corsa. Ma, per commemorare la scomparsa del loro compagno di squadra il quadrato bianco di sottofondo divenne un triangolo, perdendo appunto un lato, un compagno.


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Una piccola considerazione è che la superstizione o i “portafortuna” hanno un valore intrinseco, la psicologia ha dimostrato che non è il portafortuna in sé a portare al successo le nostre azioni ma il fatto di credere che lo sia.


E’ il nostro atteggiamento mentale che fa la differenza, se portiamo con noi un simbolo che riteniamo ci porti fortuna, ci mettiamo inconsciamente in un atteggiamento positivo e di conseguenza con questo atteggiamento abbiamo più probabilità di riuscire nelle nostre sfide.


QUADRIFOGLIO VERDE

 
 
 

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