Alfa Romeo 147 , semplicità che regala emozioni..
- dnautodriveblogger
- 25 giu 2021
- Tempo di lettura: 4 min
Aggiornamento: 17 giu 2022

Nel 2000, dalla mente e mano di Walter De Silva e Wolfgang Egger nasceva lei, la 147. Un auto in pieno stile Alfa Romeo, con un design seducente che l’ha fatta diventare senza dubbio una delle compatte più belle di sempre, e soprattutto con delle caratteristiche di guida incredibilmente divertenti, già, perché quando si guida una 147 ci si diverte e basta, senza elettronica eccessiva o assistenti di guida vari. Bastano ben pochi metri di strada per capire di essere tutt’uno con lei, e questo magnifico feeling che si instaura è merito in gran parte dello sterzo, che è in grado di trasmettere al pilota perfettamente tutto quello che accade sotto di lui, sai sempre precisamente dove stai andando a mettere le ruote, complice la giusta “durezza” di sterzo che consente di anticipare e di controllare al meglio qualsiasi perdita di aderenza, dalla più piccola alla più grave, con uno sterzo cosi ci si sente sicuri di fare tutto!
Fin troppo preciso e telepatico, questo volante può poi creare qualche problemino in città, un angolo di sterzo particolarmente ridotto e la sua “durezza” tanto bella nei tornanti e nel misto stretto, in città è tutt’altro che piacevole. Ma chi se ne importa… perché è un’auto che ha un’anima, e va guidata come vuole lei, cioè divertendosi sempre e ad ogni curva! Guidarla è un piacere, curva dopo curva il sorriso sulla bocca si allarga e si capisce che il potenziale di quest’auto è ben più alto rispetto al resto, che ovviamente non è all’altezza, è un’auto a cui non è mai stato dato il giusto peso e la giusta rilevanza nel mondo delle compatte sportive, tanto criticata quanto amata la 147!
Ma come, e soprattutto con quale motore possiamo andare a goderci a pieno le sue qualità? Abbiamo provato fortunatamente diverse motorizzazioni, be, escludendo chiaramente la GTA, direi che quest’auto, nella versione Q2 riesca ad offrire davvero un bel livello di divertimento. E già, perché questa particolare versione ha a disposizione il differenziale autobloccante Q2 Alfa, che pensate non era presente nemmeno come optional sulla GTA (e parliamo di un 3.2cc con tanti CV). Vanta un motore 1.9 da 150CV ed offre oltre 205km/h di velocità massima mentre impiega poco più di 8 secondi per scattare da 0-100km/h, numeri che per una piccola compatta non sono da poco. Ma in realtà la differenza la fa sempre quel differenziale, che permette di godersi a pieno l’auto, l’inserimento in curva è fulmineo, precisissima in percorrenza ed esce dalle curve in maniera impeccabile, si spalma letteralmente a terra e anche se lo fa con un leggero sottosterzo, in uscita di curva motore e differenziale collaborano per tirarti fuori con una trazione che stupisce su questo tipo di auto, le sensazioni che regala ricordano quasi quelle di un go-kart, e curva dopo curva il limite si sposta sempre più in alto. Tutte queste sensazioni sono poi accompagnate anche da un sistema a bracci indipendenti posteriore, soluzione di pregio che tutt’oggi, spesso, non viene adottata nemmeno da auto di categoria superiore. Purtroppo, aimè le critiche non sono tutte totalmente infondate, la qualità dei materiali non è il top, di sicuro l’insonorizzazione non è il suo punto di forza e soprattutto un sistema di bracci abbastanza “fragile” quanto sofisticato che non da pochi problemi, insomma un classico come su molte auto italiane che ancora oggi siamo costretti forse a patire.
Inoltre il cambio poteva sicuramente essere più preciso negli innesti e meno “giocoso” in mano, di sicuro questo toglie un po del piacere di guida, ovviamente con un cambio fermo e con innesti più precisi e senza incertezze sarebbe stata molto più divertente!

In compenso però gli interni e soprattutto il cruscotto, con i tre quadranti a cannocchiale rispecchia la sportività che mostra fuori, ma non lascia da parte un’eleganza tipicamente italiana, è tutto coerente con la sua estetica e nell'insieme piacevole, le cuciture ai pannelli delle porte le danno poi quel tocco in più ed i sedili sono comodi e abbastanza contenitivi in curva.
Non ve lo nascondo, quando avevo 17 anni sognavo lei, di possederla e di averla tutta per me e quando adesso, a distanza di anni scendo dopo essermi fatto un giro ho il desiderio di abbracciarla, (e forse una volta l’ho anche fatto), un’auto disegnata come poche, una di quelle dove ancora si vede la mano di un’artista, il posteriore poi, con quelle linee tonde ma chiuse e spezzate nei punti giusti le danno un senso di aggressività a cui è difficilissimo resisterle. In poche parole, un’auto che ha un carattere, ha una personalità che viene confermata poi anche quando la si guida.
Concludo l’articolo dicendo che all’epoca, quando quest’auto è stata ideata e progettata, la clientela Alfa era un pubblico parecchio esigente, ed abituato a delle caratteristiche dinamiche e tecniche di un certo tipo, e se oggi non abbiamo più auto cosi è perché probabilmente le attenzioni sono rivolte alla tecnologia e connettività, non sto dicendo che questo sia sbagliato, ma che tutta questa tecnologia andrebbe usata come supplemento e non come priorità per la quale un costruttore dovrebbe preferire a delle soluzione tecniche e dinamiche.
Emanuele
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