ABARTH, La storia del mito!
- dnautodriveblogger
- 25 giu 2021
- Tempo di lettura: 4 min
Aggiornamento: 17 giu 2022
Tutti conosciamo Abarth come marchio, con le sue auto fa e ha fatto sognare migliaia di giovani, ci sono fan talmente tanto sfegatati di questo Marchio che hanno fondato club e fanno raduni in tutto il mondo! In una celebre puntata il conduttore televisivo di Top Gear, Jeremy Clarkson disse che: “Fiat si rivolgeva ad Abarth quando voleva accendere la scintilla nelle sue auto”. Bè, sono d’accordo.
Insomma, conosciamo tutti le Abarth, ma la sua storia?
In questo articolo ve la voglio raccontare in breve, in modo che tutti noi appassionati di auto e di automobilismo possiamo ampliare il nostro bagaglio di informazioni su questo ormai storico marchio.

In effetti la sua storia, o meglio la storia di Karl Abarth può essere per certi versi molto simile a quella di un tale Enzo Ferrari.
Il suo fondatore, Karl Abarth nasce in Austria nel 1908 e subito sviluppa un irrefrenabile passione per i motori. La sua passione per questo mondo lo porta a lavorare fin da ragazzino per un noto costruttore di moto (Motor Thun), li Si fa notare subito per le sue ottime doti da pilota più che altro, infatti la scuderia in occasione del gran premio di casa in Austria li permette di sostituire un pilota ufficiale al tempo malato, e Karl fece registrare subito il miglior tempo! Increduli nel box, lo costrinsero ad utilizzare un'altra moto in occasione del secondo turno di prove libere. Karl riuscì addirittura a migliorare il tempo fatto in precedenza ottenendo ancora la prima posizione!
Questo suo debutto come pilota ci fa capire quanto, prima ancora di creare ed essere quello che ora è il marchio Abarth, Karl era prima di tutto un grande pilota con un gran manico! Ma come spesso accade nella vita, la sua carriera di pilota si interruppe prima ancora di decollare, causa principale la GUERRA!
Nel 1945 Karl raggiunse il padre in Italia ottenendo la cittadinanza e la carta di identità italiana, Karl diventa Carlo Abarth!
Da Merano Carlo trovò subito lavoro nel mondo dei motori, ed iniziò a lavorare per la scuderia che presto sarebbe diventata la rivale di Ferrari e Maserati, la Cisitalia. All’epoca il progetto era in mano ad un certo Ferry Porsche

Ma il progetto Cisitalia non ebbe lunga vita e nel 1949 il progetto fallì. Da lì, a Carlo fu pagata una parte di quello che li sarebbe spettato e per integrare al pagamento in denaro li vennero date alcune casse di pezzi di ricambio e del materiale dell’officina di sperimentazione che serviva ad elaborare le vetture di serie.
Da quelle casse, nacque il simbolo dello scorpione, segno zodiacale di Abarth e venne messa in piedi a Torino la prima officina Abarth, ed entro pochi mesi l’officina iniziò a contare già più di 30 dipendenti!

Ma Abarth non era solo un abile pilota, ma anche un abile imprenditore, e da lì sviluppò doti di un certo rilievo nel marketing sfruttando nomi come quello di Nuvolari e Bonetto, che all’epoca correvano appunto per la sua scuderia collezionando successi, per vendere pezzi di ricambio e kit di elaborazione per le vetture di serie. Fu un successo!
Da lì, si specializzò soprattutto negli impianti di scarico da lui firmati! Qualità che ancora oggi è segno distintivo del marchio. I suoi kit di elaborazione e le sue marmitte vendettero tantissimo, Karl cavalca l’onda del successo ottenendo abbastanza soldi da investire su nuove auto e soprattutto nel settore delle competizioni, così nascono le 204 e 205A, la 1500 e 750GT fino ad arrivare al 1953 dove Abarth conta 50.000 marmitte prodotte.

Ma arriviamo alla nascita del mito, una delle auto più iconiche non solo nel mondo dell’automobile ma anche per il marchio Abarth stesso, Karl decise di intervenire sulla famigerata FIAT 500 rielaborata dai famosissimi carrozzieri Zagato e Pininfarina.
Così, nel ’57 al salone di Torino venne presentata ufficialmente la primissima FIAT 500 ABARTH prodotta in tiratura limitata. La piccola italiana montava dei carburatori Weber e un impianto di scarico Abarth molto rumoroso. Poco dopo, a Monza la 500 Abarth (470kg) ottenne 28 primati mondiali in una sessione di libere per aver girato senza sosta per 7 giorni con una media di 111km/h. Vi rendete conto? Incredibile… ed era il 1957.
LA 550 ABARTH

Esce dalla catena di montaggio nel 1963, e FIAT le inviava ad Abarth non complete al 100% in modo che Abarth potesse andare a montare le sue componenti come Il cruscotto, carburatore, coppa dell’olio in alluminio, volante a 3 razze, aspirazione e scarico.
Il cofano posteriore invece era tenuto leggermente sollevato tramite due rialzi in modo da far respirare meglio il motore. Venne così rinominata 595 Abarth (593cc)

595 ss -695 ss

Nel 1964 invece, dopo l’incredibile successo della 550 ABARTH, Karl decise di proporre al pubblico delle versioni ancora più potenti come la 595 SS, che poteva raggiungere i 130km/h e un'altra versione con cilindrata maggiorata a 689cc, la 695 SS che invece poteva raggiungere i 140km/h.
Nel corso del tempo la 695 SS subì altri aggiornamenti da lì denominati 695 SS Assetto Corsa e 695 SS Competizione.

In breve questa è la storia di Karl Abarth e dei suoi principali modelli che lo hanno reso celebre, incredibile pensare che le sue vetture ed il suo marchio abbiano fatto sognare e soprattutto appassionare migliaia di italiani, ed è incredibile e soprattutto bellissimo pensare che, ancora oggi, ci siano migliaia di persone così appassionate e devote a questo marchio. Perché pensateci, è il cultore dell’elaborazione e della personalizzazione, ad oggi non c’è un Abarth uguale ad un'altra.

Emanuele
DriveBlogger by DNAUTO
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